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Sull’AUTONOMIA DIFFERENZIATA E IL SUD.

Piero Fassino , ultimo segretario dei DS che ha promosso la costituente del pd a FI nel 2007, nella sua bella intervista di qualche giorno fa, ha evidenziato come sia sbagliato usare il tema dell’autonomia differenziata per  contrapporre il nord al sud , ricordando che l’argomento è’ sin dal 2001 in Costituzione al titolo V e come sia urgente che entri in agenda politica. Da donna politica italiana e cittadina del sud ritengo fortemente sbagliato che il meridione d’Italia estremamente arretrato e povero, abbia timore del separatismo che potrebbe essere determinato dall’autonomia differenziata. I grandi ritardi nell’ammodernamento amministrativo hanno penalizzato fortemente ulteriormente il sud. Da consigliere regionale calabrese, nel 1996 , fui firmataria da capogruppo del ppi, di alcuni testi sulla riforma del titolo V e l’ autonomia delle regioni che 5 regioni italiane di concerto decisero di proporre. Ci fu una inutile dannosa contrapposizione ideologica tra maggioranza e opposizione nel Paese. Bassanini, dopo poco, da ministro del Governo Prodi, affronto’ e bene i temi della riforma della p.a. e della semplificazione amministrativa. In quel momento io presiedevo in regione la prima commissione permanente nella quale con tenacia portai i relativi testi di legge regionale per il decentramento amministrativo. Bene hanno fatto i presidenti di Regioni del sud a proporre il riconoscimento delle differenze regionali in un quadro di unità. Ha ragione Fassino, il tema è’ ineludibile. I tempi sono oramai maturi un ulteriore ritardo accrescerebbe il divario tra nord sud.

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